Lettera aperta ai candidati sindaco della sinistra e del centrosinistra vercellese

Comunicato stampa

Lettera aperta ai candidati sindaco della sinistra e del centrosinistra vercellese (inviata nei scorsi giorni via email).

(In attesa di leggere i programmi elettorali completi)

 Nel 2024 il dibattito antispecista è all’ordine del giorno: per quanto i colossi della zootecnia e dello sfruttamento animale in generale cerchino di banalizzarlo e appiattirlo in una dimensione individuale, trattasi di una visione e di un progetto eminentemente politico, in ottica intersezionale e interdisciplinare, di un movimento di liberazione che nessuna forza politica può permettersi di ignorare, salvo volersi porre sin d’ora fuori dalla storia. 

L’antispecismo si pone come avanguardia assoluta in quanto dopo la messa in discussione dei confini di classe, “razza” , sesso-genere e abilismo mira a superare anche i confini di specie. E’ quindi entrato nelle università oltre che nelle piazze, fianco a fianco di altri movimenti di contestazione. La nostra visione è politica, non solo etica e filosofica, in quanto riconosciamo nel capitalismo, nell’imperialismo, nel colonialismo militarista, nel patriarcato, nella catastrofe ambientale di natura antropica e nello specismo una fitta rete di nessi storici ed economici che rendono impossibile separare le lotte. L’odierno capitalismo guida la politica, come ben si evince dal documentario Food for Profit che abbiamo portato a Vercelli e come ben si evince a livello locale, dove per il profitto e la superstizione di pochi ancora sopravvivono spettacoli indegni e obsoleti: non pensiamo solo alle corse paesane di buoi ma anche alla Fattoria in Città di Vercelli (abbiamo inviato una lettera al corpo docente delle scuole a causa della strumentalizzazione ideologica dei bambini ad opera di Ascom, che quasi nessuno – men che meno in ambiti politici – osa criticare in quanto la politica qui come altrove passa dal potere economico). 

Chiediamo quindi a chi professa ideali di sinistra e soprattutto progressisti, di dimostrare considerazione per gli sfruttati, umani o non umani, e meno per i padroni, nonché apertura ai nuovi paradigmi emergenti. 

Chiediamo molto realisticamente per l’immediato

  • un impegno per impedire ai circhi con animali l’ingresso in città. In generale compiere tutti i passi amministrativi, legali e culturali per vietare spettacoli che utilizzino animali ( es. circhi, zoo, fiere, esposizioni itineranti, falconeria, ecc). Non sponsorizzare, pubblicizzare, finanziare in ogni modo tali manifestazioni
  • un impegno per impedire che individui di altre specie (da “reddito” ed esotici/selvatici) vengano esposti come fenomeni da baraccone su pubbliche piazze (in recinti, gabbie, scatole, incatenati alle zampe) non da ultimo accanto a baracchini che li rendono pietanza (referenti assenti)
  • l’opposizione   a nuovi allevamenti in zona (ricordando che la carne felice e il mattatoio etico non esistono). Tutto il mondo si interroga sulle possibilità di una riconversione su base vegetale, e a Vercelli? Favorire quindi l’inserimento nelle strutture pubbliche di piani alimentari validi dal punto di vista etico e nutrizionale, che non comportino l’uso di alimenti di origine  animale nella ristorazione collettiva (mense scolastiche,  ospedaliere, rsa ecc. 
  • E’ necessario fare in modo che in tutti i settori l’Ammistrazione comunale ponga attenzione anche alle realtà animali esistenti dalle colonie feline ai siti di nidificazione  e/o rifugio per gli uccelli, piccoli mammiferi ecc ( a solo titolo di esempio: nel caso di ristrutturazione, demolizioni, potature e taglio alberi)
  • Avvio di un censimento delle presenze animali in città come primo passo per la loro tutela
  • rivedere ed annullare i gemellaggi che la città ha con realtà dove si pratica la tauromachia ed eventualmente stringere gemellaggi con realtà virtuose verso gli animali
  • Chiediamo un tavolo di ascolto antispecista per ogni questione riguardante gli individui di altre specie, che solo una visione creazionista può ancora considerare merce, prodotti, senza un progetto autonomo di vita.

Gli altari sacrificali si intrecciano: i lavoratori dei macelli sono quasi tutti migranti, sono visti dal capitalismo razzista come lo scalino più basso dell’umano, sono i più sfruttati e i più soggetti a traumi psicologici.

Prodotti considerati “eccellenze” italiane si trovano nelle liste OMS degli alimenti cancerogeni (ad esempio le carni lavorate).

Gli allevamenti sono tra i principali fattori inquinanti di un pianeta al collasso.

L’ideologia dominante è sempre trasparente, si pone come neutra e si adopera per mantenere lo status quo.

Annunciamo il primo giugno un presidio di contestazione a Vercelli contro la Fattoria in Città in cui non mancheremo di fare il punto sui programmi elettorali.

Ci rivolgiamo alle aree di sinistra perchè costituiscono la nostra base naturale e vorremmo avere qualche motivo per andare a votare.

Associazione PARTE IN CAUSA – antispecismo radicale

Commenta